E’ in corso di discussione al Senato la legge che dovrebbe istituire l’assegno unico per i figli a carico fino a 21 anni, già a partire dal mese di luglio 2021.

Si tratta della legge delega per la quale la legge di bilancio 2021 ha già stanziato le risorse necessarie a farla partire e già stata approvata alla Camera a luglio 2020.

Complice l’emergenza COVID e le due crisi di Governo in Senato la discussione è ancora aperta e molti sono i punti da definire. Per l’operatività saranno anche necessari i decreti attuativi ministeriali.

L’ importo  previsto  ad oggi va da un minimo di  40  euro mensili in quota fissa  a  200 euro  per chi è sotto la quota ISEE di 13mila euro di reddito, per i figli da 0 a 18 anni, aumentati del 20% per i figli successivi al primo. Gli importi si dimezzano per i figli ancora a carico dai 18 ai 21 anni.

Come noto l’intenzione è quella di  riordinare e potenziare le  molte parziali misure di sostegno alla famiglia già esistenti per dare vita a una misura unica più gestibile e che accompagni con un sostegno economico le famiglie fino alla maggiore età dei figli in automatico, senza bisogno di complicate procedure e domande distinte.

Verrebbero utilizzate le risorse già destinate a:

  • detrazioni fiscali per i minori (12 miliardi l’anno),
  • assegni al nucleo familiare INPS al lavoro dipendente (4,6 miliardi),
  • fondo di sostegno alla natalità gestito dalla Consap (23 milioni),
  • bonus bebè e premio alla nascita (400milioni di euro annui).

Da alcune stime e simulazioni effettuate dall’istat dall’inps e dall’Associazione famiglie numerose in molti, forse troppi casi, la riforma porterebbe anche svantaggi economici ad alcune categorie. Si sta pensando ad una modifica con una clausola di salvaguardia per alcuni casi, non collegati al reddito.

Legge assegno Unico: chi ci guadagna, chi ci perde
1. Secondo l’ISTAT la riforma dell’assegno Unico determinerebbe un incremento di reddito per il 68% delle famiglie, tra cui in particolare quelle:

  • dei lavoratori autonomi che  oggi non percepiscono gli ANF
  • di coloro che non raggiungono la soglia per la capienza delle detrazioni fiscali

2 . Per il 2,4% dei genitori non cambierebbe nulla,

3. Per ben il 29,7 % si avrebbe invece un peggioramento a livello di aiuti. In particolare risulterebbero  danneggiati:

  • i nuclei familiari con figli over 21 a carico dei genitori che resterebbero esclusi  sia dall’assegno unico  che dalle attuali detrazioni
  • le famiglie particolarmente numerose in quanto la scala di equivalenza dell’Isee che dal quarto figlio  attribuisce valori in proporzione inferiori
  • le coppie di fatto che oggi per il calcolo degli Anf possono computare il solo reddito del richiedente mentre passando all’Isee dovrebbero considerare i redditi di entrambi i genitori.
  • le famiglie con redditi e patrimoni elevati.

Fonte Fisco e Tasse, 15 marzo 2021

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